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mercoledì 13 marzo 2013

Epigrammi TRADOTTI Marziale


Denti veri e denti finti
Thais habet nigros, niveos Laecania dentes.
Quae ratio est? Emptos haec habet, illa suos.

Taide ha i denti neri, Lecania bianchi. Qual'è la causa? Questa li ha finti, quella ha i suoi.

Fabulla e le sue amiche
omnes aut vetulas habes amicas aut turpes vetulis que foediores.
Has ducis comites trahisque te cum.
Per convivia porticus,theatra.
Sic formosa,sic Fabulla,sic puela es.

Hai tutte le amiche o vecchie o brutte e più schifose delle vecchie. Tu porti queste come compagne e le trascini con te per i banchetti, per i portici e per i teatri così, o Fabulla, sei bella e giovane.

La vedova nera
Inscripsit tumulis septem scelerata virorum
"Se fecisse" Chloe. Quid pote simplicius?

La scellerata Cloe scrisse sulle tombe dei sette mariti “che lei li aveva fatti”. Che cosa ci può essere di più sincero?

La moglie ricca
Uxorem quare locupletem ducere nolim 
queritis? Uxori nubere nolo meae,
inferior matrona suo sit, Prisce, marito:
non aliter fiunt femina virque pares. 

voi mi chiedete perché io non voglia sposare una donna ricca? Non voglio sposare mia moglie, o Prisco, la moglie sia inferiore a suo marito: altrimenti l'uomo e la donna sono pari.

nūbo, nūbis, nupsi, nuptum, nūbĕre quæro, quæris, quæsii, quæsitum, quærĕre


CAPELLI DIPINTI
Mentiris fictos unguento, Phoebe, capillos
et tegitur pictis sordida calva comis. 
Tonsorem capiti non est adhibere necesse:
radere te melius spongea, Phoebe, potest.

Tu proponi i capelli finti con un unguento, o Febo, e il cranio calvo è coperto dai capelli tinti. Non è necessario utilizzare il barbiere per la tua testa: una spugna, o Febo, può raderti meglio.
mentĭor, mentīris, mentitus sum, mentīri tĕgo, tĕgis, texi, tectum, tĕgĕre pingo, pingis, pinxi, pictum, pingĕre rādo, rādis, rasi, rasum, rādĕre

L'AFFARISTA
Emit lacernas milibus decem Bassus 
Tyrias coloris optimi. Lucrifecit.
"Adeo bene emit?" inquis. Immo non solvet. 

Basso ha comprato per diecimila sesterzi un mantello di Tiro di un ottimo colore. Ha fatto un bel guadagno. “Così bene l'ha comprato (a così poco prezzo)?” potresti dire. Certamente non lo pagherà.
ĕmo, ĕmis, emi, emptum, ĕmĕre solvo, solvis, solvi, solutum, solvĕre

L'INOPINATUM
Chirurgus fuerat, nunc est vispillo Diaulus;
coepit quo poterat clinicus esse modo. 

Diaulo era stato un chirurgo, ora è un becchino; iniziò ad essere un clinico nel modo in cui poteva.


LA VISITA DEL PRIMARIO
Languebam: sed tu comitatus protinus ad me 
venisti centum, Symmache, discipulis. 
Centum me tetigere manus aquilone gelatae:
non habui febrem, Symmache, nunc habeo. 

stavo male: ma tu accompagnato da cento discepoli venisti subito da me, o Simmaco. Cento mani gelate per la tramontana mi toccarono: non avevo la febbre, o Simmaco, adesso ce l'ho.
languĕo, langues, languēre cŏmĭtor, cŏmĭtāris, comitatus sum, cŏmĭtāri

SAGGI IN MODO DIVERSO
Nubere vis Prisco: non minor, Paula; sapisti.
Ducere te non vult  Priscus: et ille sapit.

tu vuoi sposare Prisco: non mi meraviglio, o Paola; sei saggia. Ma Prisco non ti vuole sposare: ed è saggio anche lui.
nūbo, nūbis, nupsi, nuptum, nūbĕre săpĭo, săpis, sapii, săpĕre

A CHI NON MANTIENE LE PROMESSE
Omnia promittis cum tota nocte bibisti: 
mane nihil praestas. Pollio, mane bibe. 

prometti ogni cosa quando hai bevuto per tutta la notte: di mattina non rimane niente. Pollione, bevi di mattina.
bĭbo, bĭbis, bibi, bibitum, bĭbĕre præsto, præstas, præstiti, præstatum, præstāre

LA PICCOLA EROTION
Hanc tibi, Fronto pater, genetrix Flaccilla, puellam
oscula commendo deliciasque meas,
parvola ne nigras horrescat Erotion umbras
oraque Tartarei prodigiosa canis.
Inpletura fuit sextae modo frigora brumae,
vixisset totidem ni minus illa dies. 
Inter tam veteres ludat lasciva patronos
et nomen blaeso garriat ore meum. 
Mollia non rigidus caespes tegat ossa nec illi,
terra, gravis fueris: non fuit illa tibi.

Padre Frontone, madre Flaccilla,
io affido a te questa fanciulla baci e mia delizia, affinchè la piccola Erotio non si spaventi per le scure ombre né per le bocche terribile del cane del Tartaro. Stava per compiere fra poco i sesti freddi dell'inverno (il sesto anno), se almeno avesse vissuto altrettanti giorni. Giochi lasciva tra i vecchi uomini e pronunci balbettando il mio nome con il suo linguaggio incerto. Non una dura zolla copra le sue tenere ossa e non essere, o terra, a lei pesante: lei non lo fu per te.
commendo, commendas, commendavi, commendatum, commendāre horresco, horrescis, horrescĕre inplĕo, inples, inplevi, inpletum, inplēre lūdo, lūdis, lusi, lusum, lūdĕre garrĭo, garris, garrivi, garritum, garrīre tĕgo, tĕgis, texi, tectum, tĕgĕre


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