Arbiter
elegantiarum o elegantiae perchè era un’esteta. Uomo molto
raffinato e di buon gusto, fu console in Bitinia. Nel suo testamento
scrisse tutti coloro con i quali Nerone ebbe rapporti basati su
perversione sessuale. Era libero, non condizionato politicamente, non
gli importava di nulla. Trascorse le ultime ore della sua vita
leggendo, ciò sottolinea l’importanza che la cultura ebbe per
Petronio. La sua più grande opera fu il Satyricon c he
non può essere considerato né un romanzo, né una satira o novella.
Satyricon è il genitivo plurale di un sostantivo greco satyro =
folletto che coglie il gusto della vita. Il termine satyricon vuol
dire cose che riguardano i satiri. Ci sono pervenuti solo 2-3 libri e
141 capitoli. Vi è un grande intrecciarsi dei temi e una grande
varietà. Non c’è il continuum di una storia, ma è frammentato da
nuclei narrativi formati a loro volta da interruzioni o di carattere
poetico o di carattere novellistico o narrativo; infatti scrive 3
fabulae = la matrona di Efeso che
è la più importante. Si ha una struttura moderna e aperta di
romanzo. Si parla di modernità e grandezza del Satyricon. I temi
sono di carattere satirico, ma è riduttivo considerarlo solo una
satira o un romanzo. Il protagonista è un certo Encolpio, innamorato
di un altro uomo con cui fa coppia, ovvero Gitone. Oltre a lui vi è
un altro uomo con cui si crea un menage a trois, Ascinto, che
rappresenta una persona poco importante all'interno della storia.
Fanno un viaggio e a volte sono in difficoltà, ad esempio durante
un'orgia una matrona di nome Quartilla li intrattiene ed il parvenu
Trimalchione salva la situazione e la degenerazione dell'orgia.
Encolpio viene lasciato da Gitone, che incontra durante le sue
peregrinazioni Eumolpo, un poeta vagabondo. Nel frattempo sparisce
Ascinto e dunque si viene a formare un altro menage a trois tra
Encolpio, Gitone ed Eumolpo. Sbarcati a Crotone, decidono di fare uno
scherzo, ovvero uno finge di essere un padrone ricchissimo e gli
altri due servi, scherzo che però non riescono a portare a termine;
infatti finisce male. Nel frattempo si dipana la vicenda con eventi
importanti → perdita della virilità di Encolpio, che riacquisterà
poi alla fine dell'opera. [l'antico bizantino Lido] = è una satira.
[Macrobio che visse nel IV sec d.C] = è un romanzo.
Il Satyricon ha i caratteri del
romanzo non tradizionale e della satira, anche se ci sono commisti
degli elementi che non appartenevano alla satira.
..COME SATIRA..
perché
il racconto avviene durante un viaggio, la cena che è un topos (ad
esempio anche nelle satire di Orazio, Lucilio e Persio), oppure
rendere le vicende, per l'intreccio, molto vivaci e ricche (ci sono
incontri, scontri e diverbi), affiancate anche da situazioni
drammatiche . VARIETAS
di
stile (alto e basso); infatti Encolpio ad esempio adotta il punto di
vista dei personaggi presenta ad esempio quando entra in scena
Trimalchione il quale fa sfoggio di cultura, ma in realtà dice
cavolate una dietro l'altra. Un altro elemento importante è il
prosimetron, ovvero un'opera in versi e in prosa. Tipico della satira
è anche il contenuto satirico = il protagonista nel banchetto mostra
un poema epico che non è tale, esaltando l'antifrasi del bellum
civile di Lucano e la satira contro il poema epico adottando un
contenuto basso e ridicolizzato. Vi è anche la parodia del convito
di
Platone nel momento in cui parla del banchetto di Trimalchione. Si
può parlare anche di parodia
del mondo classico,
ad esempio della concezione del tempo di Seneca nei “dialogi”
(ad
esempio anche Dalì aveva un modo personale di vedere il tempo) →
quando Trimalchione entra nella sua stanza da pranzo viene annunciato
il suo arrivo con due trombettieri e viene evidenziato il suo arrivo
dalla presenza di una sorta di orologio ad acqua, quindi inutile, che
è l'opposto della funzione di regolazione del tempo. O ad esempio
con la parodia di poemi epici di illustre memoria. Nell'Odissea
infatti Ulisse decide di farsi legare sotto le pecore per fuggire da
Polifemo, nel Satyricon si fanno legare ad un materasso; oppure
nell'odissea Ulisse è soggetto all'ira di Polifemo così come
Encolpio è soggetto all'ira di Priaco che lo rende impotente. C'è
anche la parodia del romanzo ellenistico, in cui era presente una
certa moralità, qui c'è un'amoralità, non immoralità, ma assenza
di moralità. UBIQUE
NAUFRAGIUM EST è
simile al “Pharsalia nostra vivent”, la differenze però sta nel
fatto che nella frase di Petronio si utilizza il verbo al presente,
quindi egli circoscrive il pessimismo solo al presente, più
mitigato; invece Lucano lo estende anche al futuro, infatti il verbo
è al futuro, pessimismo più profondo e irrisolubile.
..DIVERSO DALLA SATIRA PER..
Nella satira menippea non c'era
l'assenza di morale o amoralità. Inoltre qui vi sono dei richiami
alla novellistica → presenza delle tre fabulae milesiae che
prendono il nome da Aristide di Mileto che visse tra il III ed il II
sec a.C. Ci sono anche racconti che testimoniano la modernità di
quest'opera che si differenzia dalla tradizionale satira, cioè
l'introduzione di elementi fantastici come le streghe o i lupi
mannari ad esempio. Infine, era scritto per il piacere di raccontare
fine a sé stesso, non per una finalità o obiettivo, che era tipico
della satira. Viene quindi scardinato il concetto di un'opera
satirica.
..COME ROMANZO..
Secondo Macrobio è un romanzo per la
forma aperta, per i blocchi narrativi, anche se si tratta di un
romanzo moderno. I personaggi sono inquadrati in una specie di
sistema:
Encolpio = guarda le cose con un
certo distacco e superiorità, è un dandy; però è un raffinato a
parole perché poi si integra con aspetti della società che non sono
raffinati.
Trimalchione = è un parvenue, anche
se è uno schiavo affrancato ed un liberto. Con giochi di parole si
finge un uomo libero, ma è sempre un liberto perché era uno schiavo
affrancato.
Eumolpo = è uno di quei poeti che si
sentono chissà chi e sono solo presuntuosi, non hanno soldi ed un
quattrino in tasca.
Il
romanzo si basa proprio sul sistema dei personaggi, con categorie
particolari (protagonista, antagonista, aiutante) TECNICA
DEI PERSONAGGI. 1)
Si
parla anche di una sorta di realismo quando parla di un urbes greche
(Crotone e Pozzuoli) c'è quindi realismo. Queste città però non
vengono viste nei suoi aspetti caratteristici, ma nella loro
atmosfera, non di scorci reali, ma mimesi del del reale, pertanto si
tratta di falso realismo. C'è un riferimento alle caratteristiche
tipiche del romanzo anche per l'allegoria dei nomi di alcuni
protagonisti con allusioni anche sessuali. Encolpio → in grembo,
il che è un paradosso dal momento che diventa impotente; Eumolpo →
bel canto
Vuole sottolineare attraverso la
caratterizzazione di Encolpio il sistema dei personaggi. [critici] =
romanzo picaresco ante litteram perché anticipa i romanzi picareschi
del 600 ciò da maggiore valore al realismo 2) Pluralità dei punti
di vista . Il narratore li presenta secondo i loro punti di vista.
Encolpio come chi si sente superiore, Trimalchione come un parvenu,
Eumolpo che fa l'acculturato, ma in realtà fa dei riferimenti
culturali che non sono veri. 3) Pluralità dei punti di vista
dell'opera che può essere o di carattere politico (perché troviamo
il rapporto conflittuale che c'è tra Petronio e Nerone) o di
carattere sociale perché ci aiuta a capire la società del tempo.
Dal punto di vista stilistico egli utilizza uno stile cotidianus, con
riferimenti a luoghi comuni o cose comuni prese dalla vita quotidiana
per questo è una fonte varia di conoscenze come lo è di solito il
romanzo. Da anche solo divertimento per il piacere di raccontare, non
c'è morale o riflessione morale. Nessuna intenzione di modificare la
società, parla della realtà così com'è per Lucano, ovvero
attraverso una riesamina della realtà effettuale delle cose, ciò è
differente da Seneca e Fedro in minor grado che cercano di modificare
la società.
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