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domenica 3 febbraio 2013

PETRONIO E IL SATYRICON


Arbiter elegantiarum o elegantiae perchè era un’esteta. Uomo molto raffinato e di buon gusto, fu console in Bitinia. Nel suo testamento scrisse tutti coloro con i quali Nerone ebbe rapporti basati su perversione sessuale. Era libero, non condizionato politicamente, non gli importava di nulla. Trascorse le ultime ore della sua vita leggendo, ciò sottolinea l’importanza che la cultura ebbe per Petronio. La sua più grande opera fu il Satyricon c he non può essere considerato né un romanzo, né una satira o novella. Satyricon è il genitivo plurale di un sostantivo greco satyro = folletto che coglie il gusto della vita. Il termine satyricon vuol dire cose che riguardano i satiri. Ci sono pervenuti solo 2-3 libri e 141 capitoli. Vi è un grande intrecciarsi dei temi e una grande varietà. Non c’è il continuum di una storia, ma è frammentato da nuclei narrativi formati a loro volta da interruzioni o di carattere poetico o di carattere novellistico o narrativo; infatti scrive 3 fabulae = la matrona di Efeso che è la più importante. Si ha una struttura moderna e aperta di romanzo. Si parla di modernità e grandezza del Satyricon. I temi sono di carattere satirico, ma è riduttivo considerarlo solo una satira o un romanzo. Il protagonista è un certo Encolpio, innamorato di un altro uomo con cui fa coppia, ovvero Gitone. Oltre a lui vi è un altro uomo con cui si crea un menage a trois, Ascinto, che rappresenta una persona poco importante all'interno della storia. Fanno un viaggio e a volte sono in difficoltà, ad esempio durante un'orgia una matrona di nome Quartilla li intrattiene ed il parvenu Trimalchione salva la situazione e la degenerazione dell'orgia. Encolpio viene lasciato da Gitone, che incontra durante le sue peregrinazioni Eumolpo, un poeta vagabondo. Nel frattempo sparisce Ascinto e dunque si viene a formare un altro menage a trois tra Encolpio, Gitone ed Eumolpo. Sbarcati a Crotone, decidono di fare uno scherzo, ovvero uno finge di essere un padrone ricchissimo e gli altri due servi, scherzo che però non riescono a portare a termine; infatti finisce male. Nel frattempo si dipana la vicenda con eventi importanti → perdita della virilità di Encolpio, che riacquisterà poi alla fine dell'opera. [l'antico bizantino Lido] = è una satira. [Macrobio che visse nel IV sec d.C] = è un romanzo.
Il Satyricon ha i caratteri del romanzo non tradizionale e della satira, anche se ci sono commisti degli elementi che non appartenevano alla satira.
..COME SATIRA..
perché il racconto avviene durante un viaggio, la cena che è un topos (ad esempio anche nelle satire di Orazio, Lucilio e Persio), oppure rendere le vicende, per l'intreccio, molto vivaci e ricche (ci sono incontri, scontri e diverbi), affiancate anche da situazioni drammatiche . VARIETAS di stile (alto e basso); infatti Encolpio ad esempio adotta il punto di vista dei personaggi presenta ad esempio quando entra in scena Trimalchione il quale fa sfoggio di cultura, ma in realtà dice cavolate una dietro l'altra. Un altro elemento importante è il prosimetron, ovvero un'opera in versi e in prosa. Tipico della satira è anche il contenuto satirico = il protagonista nel banchetto mostra un poema epico che non è tale, esaltando l'antifrasi del bellum civile di Lucano e la satira contro il poema epico adottando un contenuto basso e ridicolizzato. Vi è anche la parodia del convito di Platone nel momento in cui parla del banchetto di Trimalchione. Si può parlare anche di parodia del mondo classico, ad esempio della concezione del tempo di Seneca nei “dialogi” (ad esempio anche Dalì aveva un modo personale di vedere il tempo) → quando Trimalchione entra nella sua stanza da pranzo viene annunciato il suo arrivo con due trombettieri e viene evidenziato il suo arrivo dalla presenza di una sorta di orologio ad acqua, quindi inutile, che è l'opposto della funzione di regolazione del tempo. O ad esempio con la parodia di poemi epici di illustre memoria. Nell'Odissea infatti Ulisse decide di farsi legare sotto le pecore per fuggire da Polifemo, nel Satyricon si fanno legare ad un materasso; oppure nell'odissea Ulisse è soggetto all'ira di Polifemo così come Encolpio è soggetto all'ira di Priaco che lo rende impotente. C'è anche la parodia del romanzo ellenistico, in cui era presente una certa moralità, qui c'è un'amoralità, non immoralità, ma assenza di moralità. UBIQUE NAUFRAGIUM EST è simile al “Pharsalia nostra vivent”, la differenze però sta nel fatto che nella frase di Petronio si utilizza il verbo al presente, quindi egli circoscrive il pessimismo solo al presente, più mitigato; invece Lucano lo estende anche al futuro, infatti il verbo è al futuro, pessimismo più profondo e irrisolubile.
..DIVERSO DALLA SATIRA PER..
Nella satira menippea non c'era l'assenza di morale o amoralità. Inoltre qui vi sono dei richiami alla novellistica → presenza delle tre fabulae milesiae che prendono il nome da Aristide di Mileto che visse tra il III ed il II sec a.C. Ci sono anche racconti che testimoniano la modernità di quest'opera che si differenzia dalla tradizionale satira, cioè l'introduzione di elementi fantastici come le streghe o i lupi mannari ad esempio. Infine, era scritto per il piacere di raccontare fine a sé stesso, non per una finalità o obiettivo, che era tipico della satira. Viene quindi scardinato il concetto di un'opera satirica.
..COME ROMANZO..
Secondo Macrobio è un romanzo per la forma aperta, per i blocchi narrativi, anche se si tratta di un romanzo moderno. I personaggi sono inquadrati in una specie di sistema:
Encolpio = guarda le cose con un certo distacco e superiorità, è un dandy; però è un raffinato a parole perché poi si integra con aspetti della società che non sono raffinati.
Trimalchione = è un parvenue, anche se è uno schiavo affrancato ed un liberto. Con giochi di parole si finge un uomo libero, ma è sempre un liberto perché era uno schiavo affrancato.
Eumolpo = è uno di quei poeti che si sentono chissà chi e sono solo presuntuosi, non hanno soldi ed un quattrino in tasca.
Il romanzo si basa proprio sul sistema dei personaggi, con categorie particolari (protagonista, antagonista, aiutante) TECNICA DEI PERSONAGGI. 1) Si parla anche di una sorta di realismo quando parla di un urbes greche (Crotone e Pozzuoli) c'è quindi realismo. Queste città però non vengono viste nei suoi aspetti caratteristici, ma nella loro atmosfera, non di scorci reali, ma mimesi del del reale, pertanto si tratta di falso realismo. C'è un riferimento alle caratteristiche tipiche del romanzo anche per l'allegoria dei nomi di alcuni protagonisti con allusioni anche sessuali. Encolpio → in grembo, il che è un paradosso dal momento che diventa impotente; Eumolpo → bel canto
Vuole sottolineare attraverso la caratterizzazione di Encolpio il sistema dei personaggi. [critici] = romanzo picaresco ante litteram perché anticipa i romanzi picareschi del 600 ciò da maggiore valore al realismo 2) Pluralità dei punti di vista . Il narratore li presenta secondo i loro punti di vista. Encolpio come chi si sente superiore, Trimalchione come un parvenu, Eumolpo che fa l'acculturato, ma in realtà fa dei riferimenti culturali che non sono veri. 3) Pluralità dei punti di vista dell'opera che può essere o di carattere politico (perché troviamo il rapporto conflittuale che c'è tra Petronio e Nerone) o di carattere sociale perché ci aiuta a capire la società del tempo. Dal punto di vista stilistico egli utilizza uno stile cotidianus, con riferimenti a luoghi comuni o cose comuni prese dalla vita quotidiana per questo è una fonte varia di conoscenze come lo è di solito il romanzo. Da anche solo divertimento per il piacere di raccontare, non c'è morale o riflessione morale. Nessuna intenzione di modificare la società, parla della realtà così com'è per Lucano, ovvero attraverso una riesamina della realtà effettuale delle cose, ciò è differente da Seneca e Fedro in minor grado che cercano di modificare la società.  

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